Discussione:
(Clan del giorno) I Mazzarella di San Giovanni a Teduccio
(troppo vecchio per rispondere)
Hidalgo Velázquez
2007-03-16 14:18:11 UTC
Permalink
ZONA Quartieri Arenaccia, San Giovanni a Teduccio, Capodichino, Barra,
Santa Lucia, Poggioreale, Mercato, Forcella a Napoli
BUNKER Rione Luzzatti al quartiere Poggioreale (Napoli)
BOSS Vincenzo Mazzarella “O’ pazzo”
ALLEATI Aprea, Formicola, Frizziero, D'amico, Sarno, Misso,
Puccinelli, Autore-Ianuale, Giuliano, Russo-Ciccarelli, Caldarelli, Di
Lauro
NEMICI Contini, Bosti, Bocchetti, De Luca Bossa, Natale, Rega, Reale,
Rinaldi, Altamura, Elia, Rullo, Lo Russo, Licciardi, Mallardo

Secondo le rivelazioni del pentito Salvatore Giuliano, il gruppo
camorristico che comanda oggi a Napoli è costituito da un nuovo
cartello di clan del quale farebbero parte tre famiglie: i Misso, i
Mazzarella e i Di Lauro.
Il cartello predominante

Di questo cartello - rivela ancora Salvatore Giuliano - farebbero
parte altri gruppi: i figli di “Mimì dei cani” dei Quartieri spagnoli,
i Caldarelli della zona Mercato; i Sarno di Ponticelli; e poi tutte le
famiglie che occupano le zone di Calata Capodichino, Melito, Chiaiano
e Connolo. Altri alleati sono i Puccinelli del Rione Traiano e i
Brandi. Gruppo egemone della nuova allenza sarebbe quello dei Misso,
mentre, precisa Giuliano, i Mazzarella sono chiamati i “pastori” in
senso dispregiativo.
Gli avversari

Nel gruppo che raccoglie gli avversari Giuliano inserisce i Licciardi,
Contini, i fratelli Mallardo, i Lo Russo, i Faiano dei Quartieri
spagnoli, gli eredi di Calone sulla zona di Posillipo , Cocozza o
Ceccio a Fuorigrotta e i Lepre del Cavone»
Le attività

I Mazzarella gestiscono massicciamente i traffici di droghe, le sale
da gioco e soprattutto il racket “porta a porta”.

La storia del clan

Dopo l’allontanamento da Napoli dello zio Michele Zaza (noto
contrabbandiere degli anni 60 e 70), i tre fratelli Ciro, Gennaro e
Vincenzo Mazzarella appaiono autonomi nelle scelte ed anche
geograficamente indipendenti. Infatti, mentre Vincenzo, il più
giovane, si era insediato nel rione Luzzatti, a Poggioreale, come
classico capocamorra con stabile presenza sul territorio, Gennaro si
era stabilito nella zona di piazza Mercato, dedicandosi
prevalentemente al traffico di droga e Ciro si era collocato fra San
Giovanni a Teduccio e il Pallonetto di Santa Lucia, tradizionale zona
di contrabbandieri, dove si occupava, appunto, di contrabbando di
sigarette.
Ma già nella metà degli anni Novanta Ciro Mazzarella aveva abbandonato
la Campania, rinunciando all’occupazione stabile del territorio e
aveva ampliato i propri ambiti di operatività. Poi l’omicidio del
patriarca Francesco all’uscita del carcere di Poggioreale nel 1998
scatenò la guerra con l’Alleanza di Secondigliano.
Più recente la guerra con il clan Elia, alleato del clan Misso,
sebbene anche Vincenzo Mazzarella, fratello di Ciro, è alleato dei
Misso. Ma nella camorra non vale la proprietà transitiva, così i
rapporti tra le famiglie Mazzarella e Elia rimangono tesi.
Ciro Mazzarella e il figlio Luciano sono attualmente detenuti,
condannati di recente perchè imponevano ai commercianti della zona del
Pallonetto a Santa Lucia l’acquisto di latticini sponsorizzati dalla
camorra.
Negli ultimi tempi la guerra si è poi trasferita nei vicoli di
Forcella dove Eduardo Bove, uomo di fiducia del clan è stato
recentemente ucciso.

Le nuove generazioni al comando

Da anni il comando del clan è nella mani dei tre fratelli Ciro (oggi
in ospedale e defilato da attività mafiose), Gennaro ‘o schizzo e
Vincenzo, entrambi in galera. Un clan familiare, affidato però alla
reggenza dei più giovani, quelli della generazione under 35, come
Roberto Mazzarella, latitante da qualche mese e inseguito da almeno
due ordini di custodia cautelare; e del cugino Franco (fino ad oggi
mai condannato per associazione camorristica), ritenuto dalla Dda
capace di svolgere un ruolo attivo nella zona delle «Case nuove».
Franchetiello ‘e porta nulana è il figlio di Gennaro; è stato
arrestato una prima volta il 23 ottobre 2006 per tornare poi libero
dopo una settimana. E’ stato poi nuovamente arrestato il 27 novembre
2006 con l’accusa di associazione mafiosa, accusato da due sospettati
di aver ordinato l´omicidio di un suo ex fedelissimo passato ai rivali
del clan Rinaldi.
Un cartello che oggi vive una pericolosa fase di svecchiamento
interno, che potrebbe spiegare anche i recenti agguati messi a segno
tra Barra e San Giovanni a Teduccio, contro pregiudicati che, tornati
in libertà dopo anni di detenzione, hanno preso contatto con le ferree
e sanguinarie regole imposte dagli ultimi rampolli.
In un’intercettazione ambientale del 26 dicembre 2005, Gennaro
Mazzarella (nipote omonimo del boss) confida al pregiudicato della
Sanità Salvatore Torino il suo disincanto: «Prima di fare qualcosa
chiedo il permesso a Franco e Roberto»

Il controllo della zona orientale

Dopo la guerra con il clan Reale vinta dai Mazzarella e lo
“scioglimento” del clan rivale, molti affiliati sono passati ai
Mazzarella con numerosi scontri anche sanguinosi.
Con l’“acquisto” di qualche elemento che in passato militava nelle
file del clan Rinaldi, i Mazzarella controllano ormai la maggior parte
del corso San Giovanni, via Pazzigno, via Morelle, via Comunale
Ottaviano e via Ferrante Imparato. Sono loro che secondo gli “007”
hanno il pieno controllo delle attività illecite nella zona orientale.
Andrea_doc
2007-03-16 16:40:46 UTC
Permalink
Post by Hidalgo Velázquez
ZONA Quartieri Arenaccia, San Giovanni a Teduccio, Capodichino, Barra,
Santa Lucia, Poggioreale, Mercato, Forcella a Napoli
BUNKER Rione Luzzatti al quartiere Poggioreale (Napoli)
BOSS Vincenzo Mazzarella "O' pazzo"
ALLEATI Aprea, Formicola, Frizziero, D'amico, Sarno, Misso,
Puccinelli, Autore-Ianuale, Giuliano, Russo-Ciccarelli, Caldarelli, Di
Lauro
NEMICI Contini, Bosti, Bocchetti, De Luca Bossa, Natale, Rega, Reale,
Rinaldi, Altamura, Elia, Rullo, Lo Russo, Licciardi, Mallardo
Secondo le rivelazioni del pentito Salvatore Giuliano, il gruppo
camorristico che comanda oggi a Napoli è costituito da un nuovo
cartello di clan del quale farebbero parte tre famiglie: i Misso, i
Mazzarella e i Di Lauro.
Il cartello predominante
Di questo cartello - rivela ancora Salvatore Giuliano - farebbero
parte altri gruppi: i figli di "Mimì dei cani" dei Quartieri spagnoli,
i Caldarelli della zona Mercato; i Sarno di Ponticelli; e poi tutte le
famiglie che occupano le zone di Calata Capodichino, Melito, Chiaiano
e Connolo. Altri alleati sono i Puccinelli del Rione Traiano e i
Brandi. Gruppo egemone della nuova allenza sarebbe quello dei Misso,
mentre, precisa Giuliano, i Mazzarella sono chiamati i "pastori" in
senso dispregiativo.
Gli avversari
Nel gruppo che raccoglie gli avversari Giuliano inserisce i Licciardi,
Contini, i fratelli Mallardo, i Lo Russo, i Faiano dei Quartieri
spagnoli, gli eredi di Calone sulla zona di Posillipo , Cocozza o
Ceccio a Fuorigrotta e i Lepre del Cavone»
Le attività
I Mazzarella gestiscono massicciamente i traffici di droghe, le sale
da gioco e soprattutto il racket "porta a porta".
La storia del clan
Dopo l'allontanamento da Napoli dello zio Michele Zaza (noto
contrabbandiere degli anni 60 e 70), i tre fratelli Ciro, Gennaro e
Vincenzo Mazzarella appaiono autonomi nelle scelte ed anche
geograficamente indipendenti. Infatti, mentre Vincenzo, il più
giovane, si era insediato nel rione Luzzatti, a Poggioreale, come
classico capocamorra con stabile presenza sul territorio, Gennaro si
era stabilito nella zona di piazza Mercato, dedicandosi
prevalentemente al traffico di droga e Ciro si era collocato fra San
Giovanni a Teduccio e il Pallonetto di Santa Lucia, tradizionale zona
di contrabbandieri, dove si occupava, appunto, di contrabbando di
sigarette.
Ma già nella metà degli anni Novanta Ciro Mazzarella aveva abbandonato
la Campania, rinunciando all'occupazione stabile del territorio e
aveva ampliato i propri ambiti di operatività. Poi l'omicidio del
patriarca Francesco all'uscita del carcere di Poggioreale nel 1998
scatenò la guerra con l'Alleanza di Secondigliano.
Più recente la guerra con il clan Elia, alleato del clan Misso,
sebbene anche Vincenzo Mazzarella, fratello di Ciro, è alleato dei
Misso. Ma nella camorra non vale la proprietà transitiva, così i
rapporti tra le famiglie Mazzarella e Elia rimangono tesi.
Ciro Mazzarella e il figlio Luciano sono attualmente detenuti,
condannati di recente perchè imponevano ai commercianti della zona del
Pallonetto a Santa Lucia l'acquisto di latticini sponsorizzati dalla
camorra.
Negli ultimi tempi la guerra si è poi trasferita nei vicoli di
Forcella dove Eduardo Bove, uomo di fiducia del clan è stato
recentemente ucciso.
Le nuove generazioni al comando
Da anni il comando del clan è nella mani dei tre fratelli Ciro (oggi
in ospedale e defilato da attività mafiose), Gennaro 'o schizzo e
Vincenzo, entrambi in galera. Un clan familiare, affidato però alla
reggenza dei più giovani, quelli della generazione under 35, come
Roberto Mazzarella, latitante da qualche mese e inseguito da almeno
due ordini di custodia cautelare; e del cugino Franco (fino ad oggi
mai condannato per associazione camorristica), ritenuto dalla Dda
capace di svolgere un ruolo attivo nella zona delle «Case nuove».
Franchetiello 'e porta nulana è il figlio di Gennaro; è stato
arrestato una prima volta il 23 ottobre 2006 per tornare poi libero
dopo una settimana. E' stato poi nuovamente arrestato il 27 novembre
2006 con l'accusa di associazione mafiosa, accusato da due sospettati
di aver ordinato lŽomicidio di un suo ex fedelissimo passato ai rivali
del clan Rinaldi.
Un cartello che oggi vive una pericolosa fase di svecchiamento
interno, che potrebbe spiegare anche i recenti agguati messi a segno
tra Barra e San Giovanni a Teduccio, contro pregiudicati che, tornati
in libertà dopo anni di detenzione, hanno preso contatto con le ferree
e sanguinarie regole imposte dagli ultimi rampolli.
In un'intercettazione ambientale del 26 dicembre 2005, Gennaro
Mazzarella (nipote omonimo del boss) confida al pregiudicato della
Sanità Salvatore Torino il suo disincanto: «Prima di fare qualcosa
chiedo il permesso a Franco e Roberto»
Il controllo della zona orientale
Dopo la guerra con il clan Reale vinta dai Mazzarella e lo
"scioglimento" del clan rivale, molti affiliati sono passati ai
Mazzarella con numerosi scontri anche sanguinosi.
Con l'"acquisto" di qualche elemento che in passato militava nelle
file del clan Rinaldi, i Mazzarella controllano ormai la maggior parte
del corso San Giovanni, via Pazzigno, via Morelle, via Comunale
Ottaviano e via Ferrante Imparato. Sono loro che secondo gli "007"
hanno il pieno controllo delle attività illecite nella zona orientale.
Mazzarella sta vivendo un periodo di nuova gloria...

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