Post by Loreta CerasiGentile Patrik, hai scritto tante citazioni, tutte dense di
significati, e mi rallegro per te che conosci, al punto di poterli
citare, tanti ottimi autori.
Si è inteso men che nulla, torno ad incidere
Post by Loreta CerasiPerò, ho atteso invano di leggere qualcosa di tuo,
"Il discorso non appartiene all'essere parlante."
J. Lacan
Post by Loreta Cerasiqualcosa che, come il nome che portiamo dalla nascita,
"Perseguo da sempre lo smarrimento delle genti. In quanto Lorenzaccio, uno
dei tanti nomi delle mie tante esistenze, la storia non mi riguarda. Il
calendario è una muraglia cinese contro l'innocenza del divenire, che non
dovrebbe ammettere certificazioni come la carta del tempo."
Carmelo Bene
Post by Loreta Cerasiaffermasse la tua identità,
"Lo sento distintamente ed è molto più forte di una sensazione: mai
l'estraneità della mia propria identità, che pure mi è sempre stata
presente, mi ha toccato così intensamente. "Io" è diventato chiaramente
l'indice formale di una concatenazione inverificabile ed impalpabile. Fra me
e me c'è sempre stato uno spazio-tempo: ma adesso c'è l'apertura di una
incisione e l'irriconciliabile di un'immunità contrariata."
J.L. Nancy
"L'Io contiene una pluralità di esseri (come nel gregge), questa non è una
contraddizione. Parimenti pluralità di forze. Talora queste cessano - sono
invisibili come la corrente dell'ettricità.
Tende a condensarsi, ha la massima forza e creatività come diamante?
Davvero? Ancor più come popolo?"
F.W. Nietzsche
"... Io, io, io!... Ma lo caccerò di casa! Col pacco de' suoi diritti legato
alla coda... fuori, fuori!... a quadrupedare di là dal muro... a zoccolar
sui sassi, giù e su da Iglesuela, dond'è piovuto..."
Gadda
Post by Loreta CerasiPerché nascondersi dietro le parole degli altri?
"L'autore è probabilmente soltanto una delle specificazioni possibili della
funzione-soggetto. Specificazione possibile o necessaria? Guardando le
modificazioni storiche che si sono succedute, non sembra indispensabile,
assolutamente, che la funzione-autore rimanga costante nella sua forma,
nella sua complessità e finanche nella sua esistenza. Si può immaginare una
cultura dove i discorsi circolerebbero e sarebbero ricevuti senza che la
funzione-autore apparisse mai. Tutti i discorsi, qualunque sia il loro
statuto, la loro forma, il loro valore, e qualunque sia il trattamento che
si fa loro subire, si svolgerebbero nell'anonimato del mormorio. Non si
ascolterebbero più le domande così a lungo proposte: "Chi ha realmente
parlato? E' veramente lui e nessun'altro? Con quale autenticità o con quale
originalità? E che cosa ha espresso dal più profondo di se stesso nel suo
discorso?". Ma altre come queste: "Quali sono i modi di esistenza di questo
discorso? Da dove viene tenuto, come può circolare e chi può appropriarsene?
Quali sono le ubicazioni predisposte per dei soggetti possibili? Chi può
riempire queste diverse funzioni del soggetto?". E dietro a tutte queste
domande non si capterebbe altro che il rumore di un'indifferenza: "Cosa
importa chi parla?"
Michel Foucault
Post by Loreta CerasiNe abbiamo tante di nostre, anche troppe.
"Le parole hanno il potere di fare sparire le cose, e di farle apparire in
quanto scomparse, apparenza di una sparizione, presenza che, a sua volta,
ritorna all'assenza per il movimento di erosione e di usura che è l'anima e
la vita delle parole, e trae da esse luce per il fatto che si spengono,
chiarezza tramite l'oscuro. Ma, avendo questo potere di far 'sorgere' le
cose dal di dentro della loro assenza, dominatrici di questa assenza, le
parole hanno anche il potere di sparirvi esse stesse, di rendersi
meravigliosamente assenti in seno al tutto che realizzano, che proclamano
annullandovisi, che adempiono eternamente distruggendosi senza fine."
M. Blanchot
Post by Loreta CerasiSarà per la prossima volta, vero?
"[...]
Tutto accade per la prima volta.
[...]
Chi si bagna in un fiume si bagna nel Gange.
Chi guarda una clessidra vede la dissoluzione di un impero.
Chi maneggia un pugnale prevede la morte di Cesare.
Chi dorme è tutti gli uomini.
Ho visto nel deserto la giovane Sfinge appena scolpita.
Non c'è nulla di antico sotto il sole.
Tutto accade per la prima volta, ma in un modo eterno.
Chi legge le mie parole sta inventandole."
J.L. Borges
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"Ormai non ci restano altro che citazioni. La lingua è un sistema di
citazioni." (Borges)